10 CURIOSITA' SULL'OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA

10 CURIOSITA' SULL'OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA

20 Ottobre 2020

Alleato della salute, ottimo sulle nostre tavole e complice della tua bellezza: lo usiamo tutti i giorni, ma sappiamo proprio tutto sull’olio EVO?

L'ulivo ha una storia lunga almeno settemila anni: la coltivazione nasce in Medio Oriente, dove l’olio d’oliva era utilizzato come unguento per la pelle e olio per le lampade. I romani diffusero la pianta in tutti i territori conquistati, addirittura imponendo il pagamento dei tributi sotto forma di olio d’oliva, proprio per il suo valore. Con la caduta dell’impero romano, anche la coltivazione dell’olivo cadde in disgrazia: per centinaia di anni gli unici a possedere degli uliveti furono i monaci, che utilizzavano il prezioso succo durante le funzioni liturgiche. Ma è nel rinascimento che finalmente il re dei condimenti viene riscoperto e diffuso in tutta Europa: pensate che l'olio d’oliva ha raggiunto le Americhe insieme a Cristoforo Colombo nel 1492. Oggi l’olio extravergine, il migliore tra gli olii di oliva, è un ingrediente insostituibile sulle nostre tavole: a crudo sul pane appena sfornato, soffritto con cipolla, carota e sedano insieme a carni e succosi arrosti, in alternativa allo strutto o all’olio di semi per una croccante frittura. Ma i suoi benefici non si limitano alla cucina, perchè l’olio evo è anche un potente alleato della tua bellezza e della tua salute.

E se non è ancora abbastanza, ecco 10 curiosità, per svelarvi tutti i segreti dell’olio extravergine

  1. Perchè l’olio si chiama “extravergine”? L'attributo "vergine" sta a indicare che il processo estrattivo viene effettuato esclusivamente con metodi meccanici, senza l'utilizzo di solventi, a differenza di molti olii di semi. Nella classificazione degli olii troviamo l’olio extravergine (con acidità inferiore allo 0,8%), l’olio vergine (con acidità fino al 2%) e l’olio lampante, che è non commestibile, molto acido e sgradevole al gusto e all’odore. Quest’ultimo termine deriva da “lampada”, perché veniva utilizzato nei lampioni per illuminare le strade. 
  2. I migliori contenitori per l’evo non sono, come si potrebbe pensare, quelli di terracotta, ma quelli in acciaio inox o in vetro opaco, che evitano l’ossidazione alla luce della clorofilla, responsabile del caratteristico colore verde. Inoltre, se è meglio privilegiare contenitori con il fondo e l’imboccatura più stretti rispetto al centro per ridurre il contatto con i residui che si depositano sul fondo e con l’aria, sono invece assolutamente da evitare quelli in materiale sintetico, perché trasmettono facilmente l’odore all’olio, rovinandone completamente la fragranza.
  3. Quante olive servono per produrre 1 kg di olio extra vergine? Come minimo 5 kg: infatti il prodotto ottenuto corrisponde circa al 20% del peso della materia prima, con variazioni che dipendono dal calibro dei frutti, dall’epoca di raccolta, dall’andamento stagionale, dall’annata, dal sistema di estrazione, e così via.
  4. L'olio più costoso del mondo ha un prezzo che varia da 200€ per una bottiglia da mezzo litro a 11.000€ per un confezionamento personalizzato. È il greco Lambda, etichettato come "extravergine ultra premium" ed estratto da una miscela segretissima di olive Koroneiki e Kolovi: insomma, un oggetto di lusso più che un semplice alimento.
  5. Il rimedio delle nonne di deglutire un po’ di olio e miele come lenitivo per la gola ha basi scientifiche: infatti l’evo contiene l’oleocantale (responsabile del pizzicore e della nota pungente che si avverte in gola quando lo si degusta), una sostanza dalla spiccata azione antinfiammatoria, molto simile all’ibuprofene. Cinquanta grammi di olio al giorno equivalgono al 10% della dose di ibuprofene raccomandata come antidolorifico per gli adulti.
  6. L’olio extravergine è anche complice della salute dei nostri amici a quattro zampe: aggiunto al cibo del cane favorisce infatti la flessibilità delle sue articolazioni, previene il declino cognitivo dell’animale e rende più lucido e morbido il suo pelo, mentre qualche goccia nell’umido impedisce che si creino i fastidiosi boli di pelo nello stomaco del nostro gatto.
  7. Ad ogni frutto, il suo momento ideale per coglierlo: la fase perfetta per le olive è quella dell’invaiatura, cioè quando perdono il colore verde e iniziano ad assumere un colore nero-violaceo. Ma non solo: raccogliendo le olive a maturazione iniziale (fine ottobre, inizio novembre) si ottiene un olio dal sapore fruttato, più amaro e piccante perchè più ricco di polifenoli, e più salutare perchè carico di proprietà antiossidanti.
  8. C’è stato un blackout nel quartiere e sei senza torce o candele? Niente paura, puoi costruirti facilmente una lampada ad olio anche se non sei MacGyver. Prendi una bottiglietta in vetro, tipo quella dei succhi di frutta, o una scatoletta di metallo larga (come quella del tonno), riempila d’olio, fai un piccolo foro sul tappo e inserisci ben saldo uno stoppino o un pezzo di stoffa: quando sarà completamente imbevuto d’olio, accendi la tua lampada e sarà pronta per illuminare la stanza!.
  9. Perchè i degustatori professionisti, al momento dell’assaggio, usano un bicchierino blu invece che trasparente? Perinfluenzare dal colore non lasciarsi , che non determina la qualità dell’olio, dipendente esclusivamente da fattori come il tipo di materia prima, il grado di maturazione e il processo di estrazione
  10. Prima spremitura o spremitura a freddo? Non ti fare ingannare: alcuni termini usati sulle etichette di olio d’oliva sono anacronistici; in questo caso la dicitura deriva dall’antica consuetudine di utilizzare la pressa per ottenere l’olio, mentre oggi per lo più vengono usate le centrifughe.

 

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